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Scultura Seriale
Cancelli, 1991-92

Nessuna indicazione esplicativa che riguardi i “Cancelli” è stata trovata, fra le carte di Eli Riva, che spieghi il senso di queste opere.
Se i “Verticali” rappresentano simbolicamente la verticalità, l’aspirazione verso l’alto, l’anelito che è di ognuno, la …icarità dell’uomo (c’è un corrispettivo nel figurativo in quel piccolo uomo di legno - l’“Omino” - sulla punta dei piedi che l’autore stesso ha chiamato “Volare”); se le “Fionde” rappresentano l’opposto, la … ‘terrestrità’, l’espansione in orizzontale che è l’unica possibile all’uomo, con il suo carico di tensione, energia, senso di lotta etc…; i “Cancelli” sembrano essere, almeno in senso tecnico, un … momento di comodo.
Simbolicamente mimano il movimento ritmico delle canne di un organo.


S
embra siano stati progettati come facciata di una chiesa, da eseguire poi in marmo.
Vengono dopo il grande impegno e la grande fatica delle “Fionde”, ultime opere fatte di materia, letteralmente scolpite, e prima delle “Case degli Angeli”, fatte di vuoto, di cera e di vuoto (cera persa nella fusione in bronzo).
I “Cancelli” sono dunque un momento intermedio, fra due serie di opere che sembrano maggiormente impegnate nel pensiero dell’autore.


Alberto Longatti definisce “opere della rinuncia” un certo tipo di opere di Riva, quelle seriali.
Ma vedremo che dopo la piattezza dei “Cancelli”,


Riva riprenderà energia con le “Case degli Angeli” e la loro multidimensionalità, o multispazialità.


Un momento ‘di comodo’, abbiamo detto: i “Cancelli” sono legni assemblati, non scolpiti ma lasciati al semplice taglio della macchina e alla povertà materica del legno grezzo, al contrario delle “Fionde”, molte delle quali lisciate, lui che levigava tutto, marmo e legno.
Legni assemblati a fare parete, sculture piatte, bidimensionali. Bidimensionali ma non bassorilievo, secondo l’accezione classica che si ha di quest’ultimo. Paraste, lesene, quasi a mimare, come si diceva, un andamento di canne d’organo.
Lavori forse di committenza, più che di ispirazione personale.

  Foto Pozzoni


Cancelli: progetti per facciata di chiesa


Belli i disegni, disegni preparatori e di studio per le opere stesse (datati 1994). Sono di una notevole vivacità, e di una grande ricchezza di spunti.


Anche i titoli sono curiosi, molto spesso in latino, quel latino che Riva si inventava: “EXTENSIO-NIS, Nuovo spazio” ,

“Copiosus”,

oppure locuzioni letterarie: “Respirare aria purissima - come pochi sanno respirare”, “Bufera di eventi”, “Lame luminose”,“Fionda Civilia”.


Questi disegni sembrano essere concepiti “alla Sant’Elia”, e cioè con il presentimento, o la consapevolezza, che le opere non sarebbero state realizzate mai. Disegni senza l’utopia della concretizzazione.